
Figli Costituenti
05 Giugno 2019

di Piercamillo Falasca
Oggi la Commissione Europea ha annunciato l’avvio della procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per eccesso di debito. Una iniziativa purtroppo prevista da tempo, vista la scelta esplicita del governo italiano di violare i limiti fissati dai parametri europei nel bilancio 2019, 2020 e 1021.
Puntuale come un orologio svizzero, è partita la polemica del governo, per bocca dei vicepremier Di Maio e Salvini. “No a chi ci bacchetta!”, “L’Europa vuole punirci!”.
Nessuno dei responsabili di governo ha l’onestà intellettuale di riconoscere che la procedura d’infrazione è il tentativo di dire all’Italia: attenta, riduci il debito perché se continui così non sarai in grado di collocare i tuoi titoli di Stato sul mercato e questo farà saltare stipendi, pensioni, welfare, sanità, scuola.
Non sono le regole europee a imporci di non accumulare altro debito pubblico, è la realtà: se chi compra titoli di Stato ha timore che l’Italia non riesca a ripagare i prestiti, non ne acquisterà più. È il momento di essere responsabili.
L’enorme debito pubblico italiano è frutto delle scelte insostenibili del nostro passato. Oggi ci troviamo a pagare il conto delle decisioni scellerate di qualche decennio fa.
Continuare così aggraverà soltanto i problemi di cui l’Italia già soffre.
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